Medio Oriente: è arrivata risposta all’attacco di Israele all’Iran.

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Come vi abbiamo già accennato con un messaggio sul nostro canale whatsapp, durante la notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile 2024 l’Iran ha deciso di “vendicare” l’attacco israeliano sul consolato di Damasco lanciato a inizio mese: 100 i missili impiegati al minimo. Secondo fonti collegate al così detto “Asse della Resistenza”, un organizzazione formata dalle più influenti milizie estremiste islamiche, tra cui anche Hamas ed Hezbollah, il contro-attacco è avvenuto in diverse fasi:

FASE 1: Lancio di droni dall’Iran; 
FASE 2: lancio di droni e missili dai paesi dell’asse, ovvero Siria, Libano e Iraq, attraverso modalità varie e diverse tra loro; 
FASE 3. il lancio di missili da crociera e missili balistici.

L’asse della Resistenza ha quindi cercato di mettere in difficoltà lo sviluppatissimo sistema di difesa e intercettazione missilistica israeliano utilizzando un’ampia varietà di armi da inviare con varie modalità e da varie aree geografiche in una piccola finestra di tempo: le milizie islamiche speravano così di sovraccaricare Iron Dome. Questo però, fortunatamente, non è accaduto: sebbene nel cielo si siano avvistati una moltitudine di esplosioni, non ci sono state vittime o danni particolari ad edifici o oggetti.

Ad ogni modo, il Governo iraniano ha dichiarato che in questo modo, sempre che Israele non contrattaccasse ulteriormente, la questione si può chiudere qui.

Il gabinetto di guerra israeliano però ha deciso di non poter fermarsi e non inviare un ulteriore risposta militare: anche se è stato deciso di temporeggiare, un nuovo raid verso l’Iran verrà organizzato, e questo significherà un escalation della guerra e un’ulteriore aggravazione della situazione geopolitica nella regione.

“I sionisti farebbero meglio a comportarsi razionalmente, perché se dovessero intraprendere un’azione militare contro Teheran, siamo pronti a usare un’arma che non abbiamo mai usato prima”, tuona già molto minaccioso il portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del Parlamento, Abolfazl Amouei, commentando la scelta della squadra di Netanyahu, che non sembra fare significativi passi indietro…


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